La Sardegna è un'isola ricca di materie prime, di frutti colorati che aggiungono ancora più gusto a questa terra magica
La primavera è il momento della rinascita. La natura si risveglia placidamente, si prepara per sbocciare in tutto il suo splendore e per far nascere i suoi deliziosi frutti. E’ il tempo in cui si percepiscono fortemente tutti i colori, i profumi e i sapori. E’ il momento di riscoprire tutto il gusto e gli aromi dei nuovi e freschi prodotti della terra.
Cercare di rispettare la stagionalità dei prodotti in cucina è una scelta responsabile, perché più sostenibile al livello ambientale, ma anche perché è molto importante per portare avanti uno stile di vita sano e per avere la certezza di portare nelle nostre tavole tutto il gusto intatto delle prelibatezza della terra. I prodotti di stagione sono innegabilmente più buoni e gustosi e la frutta e la verdura di primavera sono speciali, racchiudono e mantengono intatto tutto il loro sapore sino alle nostre tavole. Ma cosa portiamo in cucina in primavera in Sardegna?
Tra le verdure troviamo delle specialità che rendono ricca la cucina nostrana, come gli asparagi selvatici, che crescono spontaneamente in tutto il territorio e sono protagonisti del primo periodo primaverile. Tanto amati che, in tutta l’isola, in primavera si trovano numerose sagre che li celebrano. Anche i carciofi spinosi, tipici della Sardegna, sono protagonisti. Si possono cucinare in tantissimi modi, ma si gustano anche a crudo semplicemente conditi con olio e sale. Il pomodoro Camona, il re di tutti i pomodori, che racchiude dentro la sua polpa succosa tutto il sole caldo della Sardegna.
Le fave sono dei legumi molto presenti nelle tavole primaverili di tutta la Sardegna. Vengono spesso consumate crude, accompagnate da pane e formaggio e spesso anche da guanciale e lardo. Ma non mancano anche altri legumi freschi, come piselli e fagiolini.
Tra la frutta di stagione troviamo le fragole profumate e gustose, le prime ciliegie, le nespole, ma anche frutti meno conosciuti ma molto golosi come le more di gelso, i corbezzoli e i fichi d’india. E ancora non mancano angurie, meloni, agrumi, che vengono coltivati in particolari nella zona dell’oristanese e le pesche profumate, come quelle rinomate della zona di San Sperate.